Proseguono le indagini avviate dalla Direzione Distrettuale Antimafia sulle aziende GESENU S.p.A. e TSA S.p.A. per traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale nella gestione del servizio rifiuti e degli impianti di Pietramelina, Ponte Rio e Borgogiglione.
Dal 12 Ottobre agenti del Corpo Forestale dello Stato hanno ispezionato, acquisito documenti, condotto analisi ambientali. L’estesa attività degli inquirenti ha portato anche, il 27 Ottobre, al sequestro di parte della discarica di Pietramelina.
Parallelamente c’è stato l’intervento della Prefettura di Perugia sul gruppo GESENU S.p.A. in Umbria.
Il 26 Ottobre, sulla base di un “sussistente il pericolo di infiltrazione mafiosa in GESENU S.p.A.”, è stata disposta un’interdittiva antimafia, ovvero il blocco di tutti gli appalti pubblici dell’azienda, motivata da “molteplici congruenti elementi”: le inquietanti relazioni tra mafiosi e aziende di rifiuti consociate GESENU S.p.A. in Sicilia (già colpite nei mesi scorsi da provvedimenti analoghi).
Il 7 Novembre lo stesso provvedimento è stato preso per GEST s.r.l., il consorzio guidato da GESENU S.p.A. e che ha in appalto la gestione dei rifiuti nell’intero A.T.I. 2 Umbria.
Riportiamo una rassegna delle notizie (e della satira), in costante aggiornamento, su questo terremoto nella gestione dei rifiuti in Umbria e per il quale aspettiamo ancora una seria assunzione di responsabilità da parte della politica.
[Ultimo aggiornamento: 12 Novembre 2015]
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