A seguire il documento integrale che l’Osservatorio Borgogiglione, dopo l’ulteriore proroga di 18 mesi per il passaggio dei camion dei rifiuti lungo la strada Sant’Antonio-Belveduto, sta inviando in questi giorni ai rappresentanti delle istituzioni coinvolte (Sindaci dell’area, Assessore Regionale all’Ambiente, Direzione dei Beni culturali e paesaggistici, etc.).
[Per una sintesi del documento, vedi il comunicato stampa sulla determinazione dirigenziale della Regione Umbria del 09/07/2014.]
Il punto di vista dei cittadini esposti…
al danno certo (passaggio dei camion) e al rischio eventuale (rifiuti in discarica)…
e dei cittadini che si prendono cura davvero del territorio
A dispetto delle molteplici norme che da oltre un secolo tutelano il paesaggio ed i beni storico-artistico-culturali di un’area così preziosa e delicata come quella che circonda la Villa Colle del Cardinale, e senza curarsi troppo degli sforzi anche finanziari intrapresi negli ultimi anni per restaurare la Villa stessa e ridarle la sua identità di “convivio culturale”, un recupero che avrebbe dato lustro anche a “Perugia capitale europea della cultura 2019”, la Regione ha approvato con la Determinazione Dirigenziale n. 5518 del 09/07/2014 la richiesta di una proroga al passaggio dei camion dei rifiuti lungo la strada S. Antonio-Belveduto, presentata dalla soc. GEST srl “per scongiurare il rischio di interruzione di pubblico servizio”, “essendo gli Enti interessati ancora impegnati nello studio di ipotesi di viabilità alternativa per/da Borgogiglione” (!).
- Con l’Autorizzazione Integrata ambientale (AIA), adottata con Determinazione della Provincia di Perugia n. 83 del 13/01/2012Autorizzazione Integrata ambientale (AIA), adottata con Determinazione della Provincia di Perugia n. 83 del 13/01/2012 e su istanza avanzata dal Comune di Perugia, si prevedeva, tra le prescrizioni relative ai trasporti ed alla viabilità, che: “Per quanto attiene la viabilità che potrà essere utilizzata a servizio della discarica di Borgo Giglione, è vietato l’utilizzo della strada denominata “Sant’Antonio – Belveduto” limitrofa al complesso monumentale “Villa Colle del Cardinale” in località Colle Umberto I”;
- La Direzione Regionale Risorsa Umbria…, con Determinazione dirigenziale n. 1 del 14/01/2013, e la Provincia di Perugia, Area Ambiente e Territorio, Servizio Gestione e controllo ambientale, con Determinazione n. 186 del 18/01/2013, avevano sospeso temporaneamente e per la durata di 18 mesi, l’efficacia delle prescrizioni sulla viabilità dell’AIA, al fine dichiarato di “scongiurare la possibile interruzione del servizio pubblico di smaltimento dei rifiuti, con tutte le conseguenze che ne potrebbero derivare anche ai fini della tutela della salute e dell’igiene pubblica”;
- L’ATI2 aveva nominato il 10/07/2013 un Gruppo tecnico di lavoro per “individuare le ipotesi di realizzazione di una nuova viabilità o di miglioramento ed adeguamento di quella esistente”, nonché “una proposta gestionale da rendere immediatamente operativa per una migliore distribuzione dei flussi di mezzi pesanti che conferiscono i rifiuti alla discarica di Borgogiglione, con una conseguente riduzione della frequenza dei passaggi sulla viabilità attualmente utilizzata”. Il Gruppo in ottobre consegnava all’Autorità d’Ambito la sua relazione finale; mentre, in data 23.7.2013, in risposta al consigliere regionale del PD Andrea Smacchi, l’assessore regionale Rometti, in occasione di un Question Time assicurava che entro il 30.9.2013 la Regione si sarebbe impegnata a trovare una soluzione tecnico-economica per la predisposizione di una nuova via di accesso alla discarica di Borgo Giglione.
Al momento, seppure permangano le problematiche legate all’inadeguatezza complessiva delle strade di accesso alla discarica di Borgogiglione, sono chiaramente mutate le condizioni generali della viabilità nell’area e sono venuti meno i motivi posti alla base della situazione emergenziale dichiarata nel gennaio 2013: non è documentata né documentabile, quindi, “la sussistenza di gravi ragioni di interesse pubblico”, addotta dalla Regione per concedere un’ulteriore sospensione dell’efficacia delle prescrizioni sulla viabilità dell’AIA per altri 18 mesi, per cui la Determinazione Dirigenziale citata potrebbe essere impugnata a norma di legge.
Si deve rimarcare con stupore, inoltre, il ruolo “di supplenza” riconosciuto dalla stessa Regione alla società GEST srl con la suddetta Determinazione Dirigenziale:
- la Società gestore, non l’Autorità d’Ambito né la Giunta Regionale, ha rilevato “il rischio di interruzione del pubblico servizio” ed avanzato la richiesta di intervento in data 29 aprile 2014, essendo “gli Enti interessati ancora impegnati nello studio di ipotesi di viabilità alternativa per/da Borgogiglione” [!];
- la stessa Società ha inviato una relazione integrativa l’1 luglio 2014, per esplicitare “l’attività a tutt’oggi svolta e quella prevista in ordine alla soluzione dei problemi inerenti la viabilità di accesso alla discarica di Borgogiglione” [attività che dovrebbero essere in capo all’Autorità d’Ambito e ai Sindaci dei Comuni viciniori, anche con l’opportuno indirizzo e sostegno da parte della Giunta Regionale], nonché per ribadire il “rischio di interruzione del pubblico servizio” in caso di mancata proroga.
Oltremodo bizzarro, incomprensibile e di dubbia legittimità, infine, il fatto che la Regione con questa Determinazione Dirigenziale richiami “la soc. GEST srl all’adozione di tutte le misure necessarie per garantire la risoluzione delle problematiche inerenti la viabilità di accesso alla discarica di Borgogiglione nel comune di Magione nel più breve tempo possibile” [compito oltremodo arduo, in verità, visto che nei due anni passati vi si sono cimentati senza costrutto tanti amministratori comunali e regionali]; e “richiami altresì la soc. GEST srl a garantire nello stesso tempo il trasporto dei rifiuti per e dalla discarica di Borgogiglione in condizioni di massima sicurezza e garanzia ambientale, utilizzando per lo stretto necessario la viabilità denominata “Sant’Antonio-Belveduto” limitrofa al complesso monumentale “Villa Colle del Cardinale” in località Colle Umberto I° nel comune di Perugia.
L’Osservatorio Borgogiglione si aspetta un pronunciamento in proposito dai Sindaci dei Comuni più direttamente interessati e dalla rinnovata autorità dell’ATI2, magari anche dall’Assessore Regionale all’Ambiente, per ridare un minimo di dignità ed autorevolezza alle istituzioni che rappresentano.
La ricerca di una soluzione duratura e responsabile, in ogni caso, non può prescindere dalla revisione del Piano di ampliamento della discarica, approvato nel gennaio 2012 al termine di un lungo ed articolato Procedimento di VIA/AIA che includeva anche il Piano della viabilità, e dopo pochi mesi travolto dagli eventi (ancorchè ampiamente prevedibili).
In particolare, si devono accertare ed approvare i nuovi dati sui conferimenti dei rifiuti e sulla durata dell’impianto:
- dopo l’eccezionalità delle 198mila tonnellate di rifiuti del 2013, quante tonnellate saranno conferite nel 2014 e negli anni successivi?
- fino a quando ci sarà una volumetria utile? (le ultime stime si fermano al 2017!)
- quando si raggiungerà almeno la soglia di legge del 65% di RD nell’ATI2? (anche se ci appassionano poco i dati statistici di facciata…)
- quante tonnellate potranno essere conferite da altri ATI?
- quanti camion, quindi, dovranno arrivare a Borgogiglione come media giornaliera nel 2° semestre 2014 e negli anni successivi?
- quante tonnellate di rifiuti speciali e quanti camion “privati” potranno arrivare in aggiunta?
Solo dopo aver aggiornato e documentato il quadro della situazione (sgombrando il campo da informazioni dubbie o estemporanee), e comunque in presenza di impegni concreti per ridurre i conferimenti abnormi in discarica, si può affrontare correttamente anche il Piano della viabilità, puntando innanzitutto sul miglioramento / messa in sicurezza delle strade esistenti (come già ha cominciato a fare il Comune di Corciano) e cercando di evitare dove possibile il pericoloso attraversamento degli abitati (ma anche vigilando sul rispetto delle norme di sicurezza già previste nel Piano della viabilità citato, al fine di limitare al massimo i pericoli e i disagi per i residenti).
Contemporaneamente, si deve puntare su una ripartizione più equilibrata dei transiti sui percorsi già a suo tempo approvati, nel pieno rispetto delle norme vigenti e dei vincoli ambientali.
La possibilità e la disponibilità del Comune di Perugia a venire incontro in qualche misura alle comprensibili richieste degli altri Comuni e delle altre istituzioni regionali interessate, in situazioni di particolare e temporanea difficoltà, non può spingersi fino al totale stravolgimento delle norme e di una corretta gestione del ciclo dei rifiuti.
Principi generali che dovrebbero guidare valutazioni ed azioni responsabili
Trasparenza
Abbiamo chiesto invano all’ATI i dati più recenti sul numero degli automezzi che accedono alla discarica di Borgogiglione e sui percorsi utilizzati. Senza un quadro certo della situazione, qualsiasi proposta risulta aleatoria.
Nelle scorse settimane l’Osservatorio Borgogiglione ha rilevato anche delle criticità nel Rapporto ARPA sui risultati della gestione rifiuti per l’anno 2013: in particolare, almeno 33 mila t. di rifiuti risulterebbero finiti in discarica in eccesso rispetto alle quantità complessive di Rifiuti Non Differenziati raccolti dai Comuni conferenti; anche su questo aspetto determinante della questione non abbiamo ancora ricevuto spiegazioni.
E siamo in attesa di conoscere in dettaglio origine ed effetti di alcuni sforamenti dei limiti degli inquinanti rilevati nelle acque sotterranee e di ruscellamento dall’ARPA a Borgogiglione (vedi Esito dei controlli 2013).
Si vuole arrivare a definire un Protocollo di Monitoraggio dell’area di Borgogiglione, di alto profilo e condiviso con le associazioni civiche più direttamente interessate?
Equità
È giusto che alcuni cittadini subiscano danni o abbiano a correre gravi rischi in seguito alle improvvide scelte dei nostri amministratori, in assenza di una discussione preventiva ed aperta?
Tutti sanno che la discarica è stata collocata ai confini del territorio comunale di Magione (lontano dagli occhi, lontano dal cuore! pure, il Comune ne ricava una indennità milionaria, che può utilizzare come meglio crede…) senza aver prima realizzato una viabilità adeguata (tanto più dopo il Piano di ampliamento) e che lo stesso Comune di Magione o la Regione abbiano mai investito per ridurre il quotidiano grave disagio provocato sulle strade dei comuni viciniori.
Abbiamo già accennato all’impegno del Gruppo tecnico nominato dall’ATI2 e alle sue proposte per una migliore distribuzione dei flussi di mezzi da/per la discarica. Si tratta di soluzioni equanimi o il duro braccio di ferro tra amministratori comunali, ciascuno paladino dei propri cittadini, ha favorito alcuni a scapito di altri? I risultati del lavoro non sono né certi né pubblici ma l’Osservatorio ha lamentato in più occasioni furberie nell’uso della viabilità dedicata.
Sono state esaminate varie opzioni integrative ed anche strade sterrate o in parte ancora da aprire, proposte che in ogni caso comporterebbero notevoli difficoltà strutturali e finanziarie. Perché la gran parte di queste si sviluppano in zone sottoposte a tutela ambientale? Perché non è stato preso in considerazione alcun percorso nel territorio di Magione?
Adducendo il criterio del numero dei cittadini residenti e danneggiati, è equo stravolgere le tante NORME DI LEGGE, che da oltre un secolo tutelano il paesaggio ed i beni storico-artistico-culturali di un’area così preziosa e delicata come quella che circonda la Villa Colle del Cardinale”? Senza nemmeno tener conto di quanto già scritto sull’Informativa sulla gestione dei conferimenti a Borgogiglione, ATI2 giugno 2013: “Non bisogna sottovalutare le caratteristiche strutturali della strada di Colle del Cardinale che, nel tratto a monte della cava di Monticchio, risulta non bitumata e di larghezza ridotta, con pendenze elevate e raggi di curvatura che rendono estremamente difficoltoso il transito di mezzi pesanti; proprio tali caratteristiche hanno indotto il gestore all’utilizzo della strada solo in discesa, potendo far ricorso per l’accesso alla discarica agli altri tracciati”…
In sede di VIA/AIA il Comune di Perugia aveva fatto valere la richiesta della Sovrintendenza a tutela della Villa Colle del Cardinale: l’annullamento temporaneo della decisione da parte della Regione non risolve i problemi ma crea ulteriori conflitti.
Anche sotto il profilo del regime di proprietà si riscontrano delle anomalie, in quanto la strada S. Antonio-Belveduto è vicinale ma i proprietari non sono stati coinvolti nelle procedure relative all’uso e talora anche nelle modifiche dei luoghi. In questi mesi sono state addirittura intraprese azioni amministrative contro dei “frontisti proprietari”, cui è stato intimato di mettere in sicurezza la strada e gli edifici adiacenti, pur sapendo che tutta l’area è sottoposta a vincolo dal Ministero BACT.
Ragionare “a bocce ferme” e con spirito di leale collaborazione può portare a soluzioni più eque.
Ecosostenibilità
La commissione tecnica dell’ATI2, come detto, ha studiato la possibilità di realizzare una nuova strada per Borgogiglione: spesa minima prevista, se non si vuole arrivare fino ad Umbertide, 5 o 6 milioni di euro! Per non parlare delle difficoltà tecnico-realizzative o dei vincoli sull’area circostante la Villa Colle del Cardinale, che il finora tollerato via vai dei camion da/per la vicina cava di Monte Petroso non può oscurare ma caso mai aggravare.
Si tratta di una zona che diffusamente, ripetutamente, da diverse istituzioni ed in tempi diversi è stata riconosciuta e decretata di straordinario interesse, senz’altro una di quelle che ha suscitato le maggiori diffuse attenzioni. Basterebbe citare qualche stralcio delle motivazioni addotte dalla delibera della Regione Umbria 3665 del 28 maggio 1996 recepita con nota del Direttore Generale dell’Ufficio Centrale per i beni ambientali e paesaggistici del 7 gennaio 1997: “la villa ed il suo bacino visuale costituiscono inscindibile insieme paesistico panoramico”; “la località sopra richiamata costituisce un’unità paesistica di notevole interesse pubblico, in quanto esempio di spontanea concordanza e fusione tra l’espressione della natura e del lavoro umano, e costituisce pertanto un complesso di cose immobili avente valore estetico e tradizionale, godibile dalle strade di accesso e dalla corona di crinali a confine del bacino visuale della villa”.
Bisognerebbe tenere conto del principio per cui portare i rifiuti in discarica costituisce “la peggiore opzione ambientale, tenendo conto degli impatti sanitari, sociali ed economici”, una pratica residuale condannata alla fine anche dalle normative nazionali ed europee: con l’ampliamento recente della discarica di Borgogiglione sono aumentati i rischi per l’ambiente e la salute e le preoccupazioni delle nostre popolazioni, che tramite l’Osservatorio hanno sollecitato con forza all’ARPA e all’AUSL un monitoraggio straordinario del sito e la tempestività/completezza delle informazioni. Impegnarsi per ridurre, progressivamente ma strutturalmente, i conferimenti di rifiuti e conseguentemente il numero dei camion da/per la discarica è per noi l’unico modo di affrontare con responsabilità e serietà i problemi. Finora ci si è affidati prevalentemente alla crisi economica e alla sua violenta azione di freno dei consumi…
Perché non pensare davvero ad “un utilizzo virtuoso del patrimonio ambientale per rilanciare un nuovo e più sostenibile sviluppo del nostro territorio” e avviare il risanamento di questi sfregi del territorio?
Una strategia ecosostenibile deve prevedere quindi la chiusura a breve di Borgogiglione e predisporre quanto prima un nuovo Piano di gestione dei rifiuti, a livello sia regionale che d’ambito territoriale, che persegua davvero gli obiettivi prioritari fissati dalle normative nazionali ed europee e metta al bando le discariche (3 ancora in attività in questa nostra piccola Umbria ed un’altra pronta a ripartire!).
Il Comune di Corciano, fra gli altri, ha indicato un’alternativa credibile con la Strategia RifiutiZero ed un percorso in tempi certi per “stimolare un ciclo virtuoso dei materiali e dei rifiuti”. Ma occorrono adeguamenti normativi e sostegni finanziari per i “Comuni virtuosi” e le imprese del recupero/riciclo da parte della Regione (e dello Stato), che però stentano ad arrivare…
Perché non adottare in tutti i Comuni la Tariffa puntuale (“paghi per quello che rifiuti!”), rendendo pienamente trasparente il Bilancio del servizio gestione rifiuti e le singole voci di costo ed agendo anche sul versante economico-tariffario per sollecitare un maggiore impegno civico ed ecologico da parte dei cittadini?
Invece, la discarica continua a rappresentare una comoda scorciatoia per alcuni amministratori pigri o distratti dal canto di sirene interessate agli impianti di smaltimento finale e di produzione del CSS più che ai bisogni di salute e di risparmio dei loro cittadini. Dovrebbero far riflettere le recenti cronache giudiziarie sui soci privati della Gesenu.
Partecipazione civica
Un processo partecipativo specifico, nelle sedi istituzionali proprie, non è stato mai favorito dall’ATI2 (vedi la non facile vita del Comitato Consultivo Utenti e le richieste inevase in tema di “applicazione del comma 461” sulla partecipazione) né dai Comuni o dalla Regione. Cittadini, associazioni e amministrazioni devono poter avere, invece, un ampio e trasparente confronto sulle politiche regionali e locali di gestione dei rifiuti ed in particolare sulle strategie per prevenire la produzione dei rifiuti ma anche sugli investimenti nel riciclo e nel recupero, prima che il Consiglio Regionale discuta e approvi un nuovo Piano regionale.
Tutti i Comuni devono istituire uno spazio di confronto pubblico sulle azioni intraprese o programmate per ridurre i conferimenti di rifiuti in discarica e sui bilanci annuali del Servizio rifiuti e le principali “voci di spesa” in vista di eventuali riduzioni.
L’Osservatorio Borgogiglione
Documenti collegati
Osservatorio Borgogiglione, 09/06/2014, Provvedimento di sospensione dell’efficacia del vincolo relativo all’utilizzo della strada “Sant’Antonio – Belveduto” – significazione e diffida.
Regione Umbria, 09/07/2014, Determinazione dirigenziale n. 5518.
3 commenti su “Il punto di vista dei cittadini esposti e di chi si prende cura del territorio”