L’Osservatorio Borgogiglione ha ricorso al TAR contro la Determina della RegioneUmbria del 20 gennaio per il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale alla discarica di Borgogiglione, senza prendere nella dovuta considerazione le condotte del gestore, emerse anche dalle indagini giudiziarie, e i gravi stravolgimenti dell’impianto di questo decennio. Respinta dal TAR l’istanza di sospensione cautelare, si attende ora con fiducia il giudizio di merito.
La difesa della T.S.A. protesta che l’istruttoria è stata fin troppo lunga ma minimizza l’inchiesta giudiziaria “Spazzatura d’oro”, che tra il 2016 e il 2018 ha portato anche al blocco dell’impianto. Addirittura, vorrebbe rovesciare la responsabilità di un’eventuale paralisi della discarica e addirittura del “fermo del servizio rifiuti da un giorno all’altro per metà della regione” su chi giorno per giorno cerca di curare l’ambiente, il proprio territorio e la salute dei cittadini.
“La scelta di TSA s.p.a. del patteggiamento al termine dell’Udienza Preliminare è stata semplicemente determinata dalla convenienza pratica di chiudere ogni pregressa questione“.
Così, si dissolvono nella nebbia i fatti di cui si sta dibattendo presso il Tribunale di Perugia.
L’Osservatorio Borgogiglione non entra nelle dinamiche processuali e non giudica le ipotesi di reato attribuite ai singoli imputati.
Ribadisce “semplicemente” che negli anni scorsi si è scaricata sulle spalle dei cittadini dell’Ambito territoriale una gestione dei rifiuti e delle discariche molto problematica, con ricadute pesanti sulle bollette TARI:
x la messa in sicurezza della discarica (instabilità in situazione sismica),
x il recupero di grandi quantità di percolato dal corpo discarica,
x l’abbandono delle famigerate celle bioreattore,
x riportare a norma e in sicurezza l’impianto di valorizzazione energetica del biogas,
x indagare la situazione ambientale dell’area e i pericoli di inquinamento.
Anche successivamente alla riapertura della discarica ai camion dei rifiuti l’ARPA ha riscontrato diverse anomalie e superamento dei limiti delle emissioni di gas in atmosfera.
Quindi, non ci piace sentire che “si tratta di vicende sicuramente fisiologiche nella gestione di un sito così complesso anche a livello impiantistico” e che il Gestore “si è sempre immediatamente attivato per ricondurre a normalità gli sforamenti individuati dall’ARPA e dalla Regione”.
E non serve nascondersi dietro MAMMA REGIONE, che ha sempre autorizzato sia i progetti che le dovute rettifiche impiantistiche e operative, che “hanno consentito e tutt’ora consentono una gestione in massima sicurezza del sito anche e soprattutto sotto il profilo della tutela ambientale [?!?]”.
Certo, in questi anni abbiamo visto tutti “la costante interlocuzione tra i Gestori dei rifiuti, la Regione Umbria (in continuità tra la precedente e l’attuale Giunta), l’ARPA” e, aggiungiamo noi, anche le amministrazioni comunali, laddove i Comuni sono soci di maggioranza e/o minoranza delle stesse aziende Gestori…
Questo non cambia le conclusioni dell’Osservatorio Borgogiglione:
NO, NON VA TUTTO BENE, MADAMA LA MARCHESA!
Senza nessun preconcetto né temerarietà ma con sacrificio e spirito di servizio, continueremo a prenderci cura del territorio e della salute dei cittadini: FUORI I FURBETTI DAI RIFIUTI!