Impianto da 33.000 tonnellate di rifiuti sul Trasimeno? Fermiamolo! Avviamo una discussione regionale sul ciclo dei rifiuti!

A Castiglione del Lago, presso Lacaioli, è in progetto la realizzazione di un grande “centro di compostaggio” da 33.000 tonnellate l’anno a 500 metri dal Lago Trasimeno.
L’autorizzazione ambientale (AIA) verrà rilasciata Martedì 6 Ottobre.
Il progetto prevede l’ampliamento di un impianto esistente della Trasimeno s.r.l. che produce fertilizzanti e che in futuro dovrebbe anche trattare i rifiuti organici dei comuni serviti dalla TSA S.p.A. (i comuni del Trasimeno più Corciano) e produrre “compost di qualità”.

Attualmente tutti i rifiuti organici dell’ATI2 vengono portati a Pietramelina. Per l’inefficienza dell’impianto almeno il 60% dei materiali in ingresso sono scartati e smaltiti nella discarica di Borgogiglione.
In questa situazione, la proposta di trattare i rifiuti organici localmente piuttosto che in grandi (ed inefficienti) impianti d’ambito è buona e prospetta un miglioramento in termini di efficienza e di costi (economici ed ambientali).

È in quest’ottica che Regione, ATI2, TSA S.p.A. e comuni da essa serviti (in prima fila quello di Castiglione del Lago) si sono entusiasticamente affrettati a sostenere il progetto di Lacaioli, senza peraltro coinvolgere minimamente la cittadinanza?

I Comuni del Trasimeno producono meno di 7.000 tonnellate all’anno di rifiuti organici. L’Umbria ne produce in totale circa 100.000 tonnellate.
Tuttavia nella nostra regione si stanno ampliando gli impianti di trattamento dell’umido per una capacità totale di almeno 300.000 tonnellate all’anno (Pietramelina da sola, a fronte di un investimento di oltre 12 milioni di euro, sarà in grado di assorbire oltre 100.000 tonnellate di rifiuti organici).

L’impianto di Lacaioli si inserisce in una politica regionale che incentiva grandi centri di trattamento, evidentemente e dichiaratamente volta allo smaltimento di rifiuti provenienti da fuori regione (i rifiuti fanno parte del core business dell’Umbria!).
In più, nel caso in esame, ci sono forti dubbi sui materiali in ingresso consentiti (es. fanghi di depurazione di acque reflue civili e di impianti agro-industriali) che non sembrano compatibili con la produzione di “compost di qualità”.

È ormai noto che un impianto di compostaggio funziona bene quando è di piccole dimensioni e c’è un rigoroso controllo dei materiali in ingresso (possibile solo con un efficace sistema di raccolta “porta a porta”).

A chi serve l’impianto di Lacaioli?

Il Movimento 5 Stelle di Castiglione del Lago sta da mesi seguendo la questione ed ha proposto una petizione per fermare la decisione.
Fermiamo la costruzione del polo del rifiuto sulle rive del Lago Trasimeno!

Siete tutti invitati a firmare, nella speranza che questa iniziativa permetta di rilanciare la discussione sulla gestione regionale del ciclo dei rifiuti, anche al di là degli interessi locali che, seppur legittimi, sono spesso insufficienti a cogliere la dimensione di questioni complesse e globali.

Documenti collegati

M5S Castiglione del Lago, 01/10/2015, No polo del rifiuto lungolago: firma la petizione online!
Osservatorio Borgogiglione, 27/09/2015, Fumo negli occhi… Bruciare i rifiuti non è la soluzione!
Osservatorio Borgogiglione, 22/02/2015, Parere ufficiale dei Medici per l’Ambiente sui rifiuti organici urbani

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