[Diamo appuntamento a tutti a Terni sabato 15 febbraio alle ore 15 per una grande assemblea generale da cui possa scaturire un documento comune e appuntamenti generali per i prossimi mesi.]
Il 2014 sarà l’anno decisivo per la gestione dei rifiuti in Umbria, le scelte che si faranno oggi segneranno definitivamente il percorso che si compirà nel prossimo futuro. Rendere l’Umbria un territorio sostenibile dal punto di vista della gestione dei rifiuti e della qualità ambientale è per noi un punto non contrattabile. A questo proposito la discussione che si sta affrontando in regione e che porterà alla stesura del nuovo piano regionale dei rifiuti rappresenta l’ultima opportunità che abbiamo per invertire un trend negativo e per scongiurare che vengano messe in atto tecnologie e strategie che vadano a nuocere all’ambiente. Mediazioni a ribasso e alleanze trasversali sono possibili e dietro l’angolo, come la discussione in consiglio regionale sul tema del CSS ha dimostrato. Sta ai comitati di cittadini e alle associazioni porre sul tavolo gli elementi della discussione, dettare i tempi e creare i presupposti affinché si arrivi a determinare un passaggio ormai necessario sul tema dei rifiuti.
La gestione dei rifiuti è un argomento delicato e complesso, troppo spesso trattato con superficialità, ignoranza e soprattutto orientato alla tutela degli interessi costituiti e che per anni hanno condizionato le decisioni verso perlatro le forme più inutili di trattamento, il binomio discarica/incenerimento. Binomio che riesce a tenere bloccata ogni altra opzione e contemporaneamente sotto scacco i territori con lo spauracchio dell’emergenza. E sappiamo come quest’ultima sia un eccellente volano per gli speculatori della monnezza.
È fondamentale invece costruire confini chiari e netti entro cui si possa continuare a ragionare di rifiuti, invertendo la logica di fondo verso una che tenga necessariamente insieme riduzione-recupero-riuso-riciclo con il bisogno di tutela della salute, che negli ultimi anni si è espresso fortemente nella nostra regione, con la soluzione complessiva e opposta alla logica discarica/inceneritori in chiave solidale tra territori colpiti da impianti nocivi. Solo pensando in modo solidale e integrato riusciamo a dare la soluzione: del resto ogni inceneritore, per fare un esempio, ha sempre bisogno di una discarica.
In questo quadro, più che entrare nel merito specifico delle tecnologie, a cui dovremo mettere mano in una fase successiva, proponiamo di inquadrare il ragionamento, e proporlo a quanti ne condividano lo spirito e il merito, dentro 4 linee generali:
- separazione dei rifiuti da una loro destinazione energetica (incenerimento/CSS/biodigestione);
- tutela della salute delle popolazioni esposte;
- differenziata/recupero/riciclo/riuso;
- riduzione.
Il punto cruciale su cui si fonda questa prospettiva è che il rifiuto rappresenta una risorsa e non un problema, non una fonte di energia “rinnovabile” o una merce di scambio. Fin quando ciò si darà avremo solo rifiuti trasformati in altri rifiuti, da problema a problema; e questo sia dal punto di vista strettamente chimico-fisico sia da quello ambientale.
Detto ciò non dobbiamo pensare che produrne in maniera eccessiva sia un vantaggio, anzi. Le statistiche ci dicono che nell’ultimo biennio (2010-2012) la quantità di rifiuti prodotta è scesa di circa il 7,7% a causa della crisi globale che sta colpendo il pianeta e l’Italia. Questo dato rappresenta un indicatore importante che ci dice che siamo in grado di ridurre ulteriormente la mole di rifiuti prodotta andando ad incentivare determinate buone pratiche.
Le alternative tecnologiche esistono, si stanno affermando e dimostrano grandi capacità anche di generare lavoro, magari nel pubblico, ma hanno bisogno di un “combustibile”: la volontà politica. E questa a sua volta non si esprimerà se non saranno i cittadini dal basso ad imporre una nuova visione prospettica.
La chiusura del ciclo è il fulcro della questione, l’elemento imprescindibile per mettere la parola fine ad emergenze e speculazioni, insieme a forti misure di riduzione.
La nostra proposta quindi è quella di attuare le esperienze virtuose in atto in alcuni territori italiani, che hanno portato a risultati eccellenti e che permettono anche alle amministrazioni di trarre un guadagno e migliorare la qualità ambientale, ridurre la tassazione sui rifiuti e di conseguenza aumentare la qualità della vita.
Il primo obiettivo da porsi è quello di rispettare il 65% di RD entro il 2015, per poi arrivare almeno entro il 2017 al 75%. Percentuali alla portata, visto che si parte da circa il 40-45% (dati regionali). Si tratta di guadagnare 10 punti i all’anno per i primi due, e 5 per il secondo biennio. Stime verosimili, visto che le migliori performance si hanno nelle prime fasi in cui vengono attuate una serie di pratiche per favorire la RD, una su tutte il porta a porta esteso in tutti i territori.
Accanto a questo vanno da subito avviati impianti di Trattamento Meccanico (senza l’invio dell’umido a biodigestione, bensì a compostaggio aerobico) per il massimo recupero di materia riciclabile a valle del quale la trasformazione della porzione di rifiuti non riciclabili in granulato per uso industriale, e non già il CSS come potenti lobby vorrebbero.
Queste ovviamente sono solo delle indicazioni di massima a cui sarà necessario dare corpo mettendo a valore tutte le intelligenze, esperienze e sensibilità che anni di vertenze hanno fatto maturare in tante realtà associative e di cittadini in tutta la regione.
Per questo crediamo importante convergere quanti più possibile in una piattaforma regionale condivisa, chiara e determinata che ci possa poi dare modo di avviare un percorso di mobilitazione.
Diamo appuntamento a tutti a Terni sabato 15 febbraio alle ore 15 per una grande assemblea generale da cui possa scaturire un documento comune e appuntamenti generali per i prossimi mesi.
Comitato No Inceneritori Terni, ISDE Terni, Italia Nostra Terni, WWF Terni, Ecologic Point Terni
Un commento su “Convocazione di una assemblea per una piattaforma regionale sul tema rifiuti in vista del nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti”