INCONTRO A VUOTO DEL COMUNE DI PERUGIA SULLA VIABILITÀ ALTERNATIVA PER LA CAVA DI MONTE PETROSO E LA DISCARICA DI BORGOGIGLIONE.

Associazioni e cittadini rimangono molto critici.

Il Comune di Perugia il 21 dicembre scorso aveva rinnovato l’autorizzazione all’attività estrattiva nella cava di Monte Petroso (10 anni per il 1° lotto), stabilendo però che la società “Marinelli A. Calce e Inerti srl” presentasse entro 180 giorni “lo studio di una soluzione alternativa per la viabilità esistente [la str. S.Antonio-Belveduto], tale da non procurare danno alla limitrofa Villa del Cardinale”. Prescrizione pilatesca foriera di ulteriori problemi.

Ricevuto dalla Ditta lo Studio di fattibilità, il Comune l’ha girato alle tante Amministrazioni in qualche modo interessate, “per consentire una preventiva disamina e per l’attivazione dei conseguenti procedimenti finalizzati alla eventuale realizzazione dell’opera”. Tanto che c’era, ha coinvolto anche l’ATI2 e la società GEST-GESENU, che notoriamente si occupano di rifiuti e non di cave…

Oggi ha chiamato invece a consulto enti, associazioni e cittadini residenti lungo il percorso, per mostrare che rispetta il principio della “partecipazione”, ma gira e rigira non è stato chiarito il quesito di fondo, sollevato dalle associazioni:
si discute una variante per gli automezzi della cava (chi la paga, visto che l’impresa è solo chiamata a partecipare alla realizzazione?) oppure una strada per la discarica (stavolta però né l’ATI2 né la Gest-GESENU erano invitati)?

Comune e Regione hanno sempre giocato sul fatto che la strada collega entrambi gli impianti… Di fatto l’interesse di un’impresa privata potrebbe sfruttare un ingentissimo investimento pubblico (circa 6 milioni di euro), peraltro non motivato e non prioritario, visto che la discarica sarà colma entro i prossimi 2 anni!
Forse c’è qualche altro progetto nel cassetto, che i nostri amministratori non vogliono rendere noto. Forse a breve sentiremo che la discarica di Borgogiglione sarà ampliata, per compiacere Gesenu e TSA e gli amministratori più pigri e incapaci. E intanto si manda avanti l’idea di un inceneritore in Umbria, magari nel nostro ambito territoriale…
In assenza del Segretariato Regionale Min. BACT e della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, e preso atto che sono vuote le casse di Regione, Provincia e Comune, l’incontro è risultato una mera ricognizione dei problemi già noti.

L’Amministrazione perugina si vanta di attuare la “partecipazione”…. È curioso che proprio il Consiglio Comunale sia stato finora tagliato fuori da ogni decisione! Ricordiamo che la stessa autorizzazione all’ampliamento della cava risultava difforme da quanto stabilito dal Consiglio Comunale, che a suo tempo si era pronunciato chiaramente per un’autorizzazione solo di completamento…

E in che conto gli amministratori tengono le preoccupazioni dei cittadini sul futuro che attende l’Area Nord di Perugia, una volta stracciati i vincoli di tutela che da un secolo si sono stabiliti intorno alla Villa Colle del Cardinale e che suggeriscono un’identità peculiare per il territorio?
Che prospettive si intravvedono per la Villa stessa? Non si venga a dire che l’assedio dei camion sparirà, una volta costruita la super strada ipotizzata, a poche decine di metri dall’attuale…

Articolo dal corriere varianti TIR

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *