DOLCE AGOGIA – Federica De Santis, agronoma residente a Monte Tezio, ci parla dell’olivicoltura nel nostro territorio

imagesCAS0TJBVSicuramente l’areale Colli del Trasimeno è un zona d’elezione per la produzione dell’olio d’oliva Umbro. Molto interessanti sono gli oliveti introno al lago Trasimeno caratterizzati dalla presenza della varietà Dolce Agogia che caratterizza l’olio del Trasimeno, tale olio risulta più dolce e delicato con toni piccanti e amari attutiti, rendendolo perciò ideale ad accompagnare piatti a base di pesce di lago. Inoltre essendo meno piccante ed amaro è molto adatto all’alimentazione dei bambini. Alcune aziende situate alle pendici del Tezio hanno iniziato un lavoro di caratterizzazione di una varietà di olivi presente solo in questa zona.

Aggiungo che l’olio extravergine d’oliva Umbro è uno dei migliori d’Italia e d’Europa, le sue caratteristiche nutrizionali sono importantissime e non sono paragonabili con quelle di nessun altro grasso, vegetale o animale.

E non dimentichiamo che gli olivi coltivati tradizionalmente su terrazzamenti in zone impervie sono fondamentali anche nel mantenimento e nella prevenzione dei dissesti idrogeologici.

Come sta andando la campagna 2013?
Molto bene in termini di quantità, in quando le temperature miti dell’inverno passato e l’assenza di gelate hanno fatto sì che il tasso di allegagione sia stato molto alto. Purtroppo però a causa delle abbondanti piogge di fine estate tutti i produttori lamentano basse rese. La stagione calda ha inoltre accentuato il problema della mosca olearia che in alcune zone ha creato problemi sulla qualità dell’olio nel caso in cui le olive non siano state raccolte precocemente.

Quali sono in zona i frantoi a disposizione degli olivicoltori?
Per un elenco completo dei frantoi consiglio di chiedere all’Associazione produttori olivicoli. Per parte mia, consiglio sempre di prenotare la molitura presso il frantoio più vicino al fine di ridurre i tempi tra raccolta e molitura. Prima di scegliere un frantoio conviene sempre visitarlo, accertarsi della pulizia dei macchinari e dei locali di lavorazione (il frantoio non deve puzzare di rancido ma profumare di oliva).

Abbiamo sentito anche quest’anno molte lamentele sulla convenienza di impegnarsi nella lavorazione degli oliveti… Come invertire la rotta e dare qualche motivo di fiducia in più ai piccoli proprietari?
Il problema c’è per tutte le aziende agricole gestite in maniera famigliare o da piccoli produttori. Purtroppo le politiche agricole regionali (come quelle comunitarie) al momento non hanno fatto nulla per aiutare questo tipo di agricoltura. I piccoli produttori (che in Umbria sono in quantità significativa rispetto alla totalità) si trovano costretti a subire prezzi e costi che possono essere sostenuti solo da grandi aziende produttrici. Anche le cooperative sociali che fino a qualche anno fa riuscivano a tutelare i piccoli produttori si trovano ora costrette a dover sottostare alle leggi del mercato pagando i produttori sempre meno. Purtroppo è scandaloso che in Italia la grande distribuzione possa vendere Oli di scadente qualità e di dubbia provenienza a prezzi così stracciati che in un periodo di crisi come questa incidono notevolmente nelle scelte di una famiglia. Bisognerebbe far capire ai consumatori che un olio proveniente da un frantoio a Km 0 (della zona) anche se più costoso è sicuramente sano, genuino e non trattato. Negli ultimi anni comunque sono sempre più i consumatori che stanno acquistano i nostri oli presso i mercati di produttori, mercati rionali, a km 0. O direttamente nei frantoio. Anche la ristorazione sta iniziando a capire l’importanza di portare al tavolo olio locale e non oli generici. Inoltre i nostri oli sono molto apprezzati nel nord Italia e soprattutto nel Nord Europa dove oltre alla qualità si cerca anche il marchio Biologico.

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