Residenti esasperati: «Qui passano 40 mezzi al giorno, vivere tranquilli è diventato impossibile»
Una protesta contro il transito dei mezzi della Gesenu sulla strada che da Colle Umberto porta a Villa del Cardinale e alla discarica di Borgo Giglione. I cittadini che vivono nella frazione di Magione hanno colto la palla al balzo dell’ingorgo che si è formato per dire basta.
I fatti Nella mattinata una decina di camion dei rifiuti sono rimasti bloccati, incolonnati, per l’ingorgo provocato dal alcuni mezzi nella piccola strada che da Colle Umberto sale verso la discarica nel comune di Magione. Non si sa se provocato o spontaneo, l’ingorgo ha portato i cittadini della zona a scendere in strada e protestare.
«Qui – spiegano a giornalisti e autisti – tutti i giorni succede di restare bloccati, vivere in queste condizioni è diventato impossibile. Il problema è che questa piccola strada è l’unica rimasta per i mezzi della Gesenu che da Perugia, Magione e Umbertide vanno a confluire in discarica: è una strada piccola e se passa un camion non riesce a transitare una macchina che scende, figuriamoci con 40 camion al giorno che salgono e scendono».
L’ampliamento «Tutto – spiega un membro del comitato spontaneo – parte con la presentazione del progetto di ampliamento della discarica di Borgo Giglione che attualmente risulta essere l’unica in attività per tutta la provincia di Perugia. Riguardo alla viabilità sul progetto erano state previsti 4 differenti itinerari tra i quali tengo a precisare, non era inserita la Strada vicinale Per Belveduto che per un tratto corre adiacente al muro della Villa del Cardinale, unico esempio di villa suburbana del 500′ di valore e di pregio altissimi sottoposta a vincolo già dal 1909. Parliamo di un contesto ambientale paesaggistico di altissimo livello sottoposto già da quella data a numerosi vincoli in totale 21 fino ad oggi di cui alcuni apposti dalla stessa regione Umbria. Tale strada vicinale è soggetta al medesimo vincolo».
Problemi di sicurezza «Ora – prosegue il cittadino – solo dopo pochi mesi dall’approvazione del progetto di ampliamento sottoscritto da tutti i sindaci dei comuni interessati, sui cui territori era stata prevista la viabilità per la discarica è stato apposto il divieto di transito ai mezzi pesanti e quindi tutto il traffico da e per la discarica è stato riversato sulla strada vicinale per Belveduto in barba ai vincoli e alla sicurezza dei residenti. Tale strada in passato è stata in parte asfaltata abusivamente e per il resto è una strada di campagna che attraversa boschi e paesaggi notevoli. C’è un grosso problema per la sicurezza dei residenti perché in molti punti non è possibile il transito nei due sensi a mezzi pesanti e quindi si è costretti a fare retromarcia nel fango per consentire il transito dei mezzi per e dalla discarica. Ora sono stati fatti già alcuni lavori di ampliamento della strada, tabellata inoltre dalla comunità montana come percorso MTB. Una brutta sorpresa per tutti i cicloturisti che si accingeranno a percorrerla. Alla faccia delle politiche ambientali intraprese dalla nostra regione; noi residenti costituiti come comitato spontaneo vediamo questo come un profondo atto di sfregio da parte delle istituzioni che dovrebbero tutelare quello che attualmente è una delle poche risorse capaci di risollevare la nostra economia».
Strada liberata Sul posto si è portata nel corso della mattinata la polizia provinciale e la polizia municipale, che hanno cercato di riportare la calma e ripristinare la circolazione. Poi sono intervenuti i carabinieri di Magione, che hanno fatto arretrare le auto che bloccavano i mezzi della Gesenu liberando la carreggiata.