BIOREATTORE, GLI AFFARI DEVONO ANDARE AVANTI !

La Regione ha prorogato fino al 31 ottobre il conferimento dei rifiuti organici-umidi alla discarica di Borgogiglione. La Det. Dir. n. 4452 del 31/05/2016 autorizza per altri 5 mesi lo smaltimento dell’umido nelle cosiddette “celle bioreattore”. La richiesta iniziale, avanzata dal gestore TSA s.p.a. già nel settembre scorso, era stata in unprimo tempo negata, dietro valutazione critica di ARPA sui risultati di questa sperimentazione. Il 2 febbraio, invece, preso atto della minaccia di “interruzione del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti con gravi conseguenze ambientali e igienico-sanitarie”, la Regione fa marcia indietro e delibera la prosecuzione temporanea del bioreattore FINO E NON OLTRE IL 31 MAGGIO 2016. Scadenza, come detto, ora prorogata. Sempre col ricatto di un’incombente emergenza rifiuti e per la sudditanza ormai evidente dei nostri amministratori nei confronti delle aziende, anche in questo tempo di indagini e di interdittive antimafia. Il Gestore potrà «riprofilare» la parte di discarica dedicata alle nuove celle e provare a superare le ulteriori verifiche e possibili contestazioni dell’ARPA. Noi temiamo un ampliamento silenzioso della volumetria utile…

Perché nessuno si impegna, in alternativa, a un serio piano di prevenzione dell’organico e compostaggio? Una soluzione semplice ed economica, sollecitata anche da un recenteDecreto del Governo, che può fra l’altro contribuire a ridurre i timori dei cittadini per i ripetutisuperamenti dei livelli soglia di alcuni inquinanti e relativo rischio ambientale-sanitario.

Che cosa sono le celle “bioreattore”?

Il Progetto per l’ampliamento della discarica di Borgogiglione prevedeva due forme diverse digestione: una tradizionale per i rifiuti indifferenziati e poi un’area confinata da gestire conmodalità sperimentale “bioreattore” per i rifiuti organici-umidi, biodegradabili. Questi ultimi (la FORSU vagliata nell’impianto di Perugia PonteRio, gli scarti dell’impianto di compostaggio di Pietramelina e fanghi di depurazione – ogni anno intorno al 40% del totale – sono collocati in apposite celle (circa 18.000 mc. ciascuna), e sottoposti a processi di stabilizzazione rapida, con degradazione anaerobica e elevata produzione di metano da sfruttare energeticamente. Nelle celle viene re-iniettato il percolato di discarica per assicurare l’umidità necessaria alla biodegradazione dei rifiuti.

La sperimentazione del “bioreattore” è andata avanti fino al completamento del primo gradone (10 celle), pur con i rilievi critici di ARPA ad ogni monitoraggio. In particolare, nella relazione del dicembre scorso l’ARPA lamentava l’insufficienza dei dati forniti dal Gestore e concludeva che “la forte variabilità dei valori di IRD (indice respirazione dinamico, ovvero distabilizzazione) all’interno delle stesse celle e la mancanza di tempi certi dal termine della coltivazione delle celle al collaudo delle stesse sembrano indicare che il Gestore allo stato attuale non sia in grado di controllare in maniera completa il processo di bio-stabilizzazione”. “In riferimento agli altri benefici previsti dalla discarica bioreattore, ovvero maggiori rese di biogas, benefici sul percolato e ottimizzazione della gestione delle volumetrie, il Gestore non ha fornito informazioni e dati certi che permettano una valutazione degli effettivi benefici…”

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Quali danni ambientali comporta il bioreattore ?

I nostri amministratori ripetono ad ogni piè sospinto che “lo smaltimento in discarica dei rifiuti deve essere il più possibile limitato, rappresentando una perdita di risorse e una fontepotenzialmente significativa di contaminazione e inquinamento dell’ambiente”.

Ma non vogliono dire di NO ai buoni affari garantiti dalle discariche, e alle aziende partecipate dagli stessi Comuni.

È sempre l’ARPA, nella citata relazione di dicembre, a ricordare gli obblighi di legge sulla riduzione dei rifiuti in discarica, in particolare dei rifiuti biodegradabili. Gestire parte della discarica in modalità bioreattore per estrarre gas dai rifiuti organici umidi è una scelta non più sostenibile, così come non più sostenibile è portare in discarica centinaia

di migliaia di tonnellate di rifiuti, urbani e speciali, “non pericolosi” solo di nome! Critici sono i Medici per l’Ambiente (ISDE), che hanno da poco pubblicato un Parere ufficiale sui rischi per la salute degli esposti. Ma contrari a questa miope e abnorme gestione della frazione organica dei rifiuti sono anche i maggiori esperti di discipline ambientali, preoccupati del futuro del nostro Pianeta. Tutti sanno, infatti, che c’è un’alternativa a portata di mano, cioè il compostaggio, che può portare alla diminuzione delle emissioni di gas serra, all’incremento della fertilità dei suoli e al contrasto dell’erosione e della desertificazione, oltre che alla tutela dei corpi idrici.

Quali sono i vantaggi sbandierati?

Evidentemente, perseverare in questa scelta diabolica comporta dei vantaggi per i nostri amministratori, occhi bendati e mani legate…

I cittadini si lamentano per le bollette salate, niente affatto ridotte dalla Raccolta Differenziata, eppure un impianto di smaltimento assicura al Gestore bilanci floridi con poca fatica, specie nel caso di Borgogiglione che combina più funzioni: discarica tradizionale + impianto a biomasse e produzione di elettricità. Risparmio sulle spese di stabilizzazione dell’umido, che avviene direttamente in discarica. Risparmio per il ricircolo del percolato, che normalmente va smaltito in impianti dedicati. Ricavi ottenuti dalla produzione di energia elettrica, grazie al metano dai rifiuti. E che dire sui vantaggi di poter prolungare la volumetria utile e la vita della discarica, sfruttando l’addensamento dei rifiuti organici pur con qualche problema di stabilizzazione?…

L’Osservatorio Borgogiglione contesta da tempo la mancanza di trasparenza nella gestione della discarica e si augura che presto si conoscano anche gli esiti delle indagini della Magistratura e delle ispezioni agli impianti, avviate l’autunno scorso.

La Det. Dir. n° 4452 del 31/05/2016 con oggetto: società T.S.A. S.p.A. – Discarica per rifiuti non pericolosi di Borgogiglione, Comune di Magione. Autorizzazione Integrata Ambientale D.D. provinciale n. 83/2012 e s.m.i. – Proroga termine D.D. regionale n. 565/2016 prosecuzione gestione temporanea bioreattore – del Servizio Autorizzazioni ambientali – Regione Umbria, non è stata resa pubblica sul B.U.R.

Per chi vuole approfondire:

http://osservatorioborgogiglione.it/scaffale-di-vetro/rapporto-borgogiglione/

22/09/2015: Progetto di Razionalizzazione del sistema di gestione e della relativa viabilità di collegamento della discarica di Borgo Giglione

04/12/2015: parere di ARPA Umbria

02/02/2016: Regione Umbria, determina dirigenziale n. 565/2016

Piano di ampliamento della discarica di Borgogiglione. RELAZIONE TECNICA (p.40 e ss: Settore confinato bioreattore; p.23: stima della produzione di biogas, Tabella)

https://www.dropbox.com/s/3uidkf25vwba7dn/A%201%20RelazioneTecnica.pdf

Febbraio 2015, Parere dei Medici per l’Ambiente sui rifiuti organici urbani.

http://osservatorioborgogiglione.it/parere-ufficiale-dei-medici-per-lambiente-sui-rifiuti-organici-urbani/

Agostino Di Ciaula e Federico Valerio, Il trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani.

http://www.federico-valerio.it/wp-/12/Position-paper-FORSU-approvato-sito-modif-dic-2014.pdf

Roberto Cavallo, intervista sulla gestione dei rifiuti a SCALA MERCALLI RAI3 del 04/04/2015

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-6b29fc51-47cf-4b4d-8baa-61bebaec999a.html

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, 7 marzo 2016: Misure per la realizzazione di un sistema adeguato e integrato di gestione del

 

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