Discarica di Borgogiglione: il dialogo tra cittadini e istituzioni non decolla

8 Luglio, niente di nuovo a Magione.

Giusto un anno fa si avviava il Monitoraggio d’area a Borgogiglione, secondo un Protocollo d’intesa firmato con l’ARPA dai sindaci di Corciano, Magione e Perugia, ATI2, AUSL Umbria1 e azienda gestore TSA spa. Ieri mattina il sindaco Chiodini ha riunito nel Municipio di Magione i firmatari di quell’accordo per fare il punto sulla situazione e, almeno nelle intenzioni, far sapere a tutti che la discarica è ben gestita e non desta preoccupazioni di carattere ambientale.

E invece, il dialogo tra cittadini e istituzioni si è bloccato al primo gradino.

Intervenuti numerosi, anche senza invito formale e nonostante l’orario sfavorevole, i cittadini hanno chiesto di poter conoscere i dati del monitoraggio su cui si basano le valutazioni sintetiche pubblicate dall’ARPA e rilanciate nei giorni scorsi sulla stampa con titoli contrastanti. I dirigenti dell’ARPA e della TSA hanno risposto che “troppe cifre possono sviare i lettori dalla giusta percezione della realtà della discarica, comunque ben gestita e tenuta finora sotto stretta sorveglianza: i controlli sono stati implementati in questo periodo secondo protocollo e pur se pubblicati con ritardo non hanno dato evidenza di criticità particolari”.

Scontata la replica dei membri dell’Osservatorio Borgogiglione e del Comitato di Mantignana: proprio nelle sintesi pubblicate dall’Arpa dal 2010 ad oggi ci sono numerose segnalazioni critiche, che andrebbero quantificate e collocate in una scala di valori per chiarire la gravità o meno del superamento dei limiti, così come andrebbero spiegate le alterne comparse di alcuni inquinanti nel quinquennio… Appare incomprensibile ed ingiustificata la resistenza a rendere tutto pienamente trasparente: nessuno attacco per partito preso anzi, anche di recente, quando c’è stato un confronto franco e approfondito con i tecnici dell’azienda gestore, molti dubbi e pregiudizi sono caduti.

Un’informazione corretta ed esaustiva su questi problemi ambientali e sanitari, così come il pieno rispetto del diritto alla partecipazione civica, non possono essere solo parole buone per i protocolli, poi smentite all’atto pratico: così si ingenera solo sfiducia negli amministratori e negli organismi di controllo e tutela.

Forse, le modalità e la tempistica del confronto tra cittadini e istituzioni non erano quelle giuste. Sull’area di Borgogiglione aldilà delle belle parole manca un “progetto pilota” di ampio respiro (mentre già l’Arpa ha attivato un Forum regionale su altri temi ambientali con la partecipazione paritaria di tutti i portatori d’interesse).

O forse, la diffidenza e l’irritazione dei cittadini nascono dal profondo, dal vedere che i sindaci preferiscono restare nel vago, decisi a “non cedere sovranità” neanche sulle prospettive della discarica di Borgogiglione, ormai in stato di avanzato riempimento. Anche nell’incontro odierno solo stanche ripetizioni e “bisognerebbe…” sulla riduzione concreta dei rifiuti, senza darsi troppo pensiero del mancato rispetto delle normative vigenti e degli stessi impegni presi con i cittadini, che pagano fior di tasse per una gestione poco efficiente e di corto respiro del ciclo dei rifiuti e che si ritrovano una situazione di rischio potenziale per decenni senza essere stati mai consultati.

Un anziano indomito cittadino di Colle Umberto ricordava di aver sentito “pari pari” molte delle affermazioni e degli impegni di oggi sulla situazione di Borgogiglione già 20 anni fa in una riunione analoga promossa dall’allora assessore regionale Bottini!

Non si intravedono all’orizzonte politiche ambientali alternative a quelle fallimentari (ma evidentemente più comode e lucrose per le aziende) finora messe in campo… E questa mancanza di idee da parte dei nostri amministratori è ulteriore motivo di preoccupazione.

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